Campagna italiana contro la proliferazione incontrollata dei satelliti artificiali
Il Forum Skylive lancia la campagna “No Tele-sats Proliferations” contro la diffusione incontrollata dei mini-satelliti per telecomunicazioni, chiediamo con forza alle istituzioni internazionali di emanare nuove normative per limitare sia il numero che la luminosità dei satelliti, ed inoltre di non arrecare interferenze ai radiotelescopi.
FIRMA LA PETIZIONE!
https://www.change.org/p/president-of-t ... liferation
Aiutaci anche tu a proteggere il cielo stellato!
Link alla discussione.
viewtopic.php?f=11&t=20325
Il Forum Skylive lancia la campagna “No Tele-sats Proliferations” contro la diffusione incontrollata dei mini-satelliti per telecomunicazioni, chiediamo con forza alle istituzioni internazionali di emanare nuove normative per limitare sia il numero che la luminosità dei satelliti, ed inoltre di non arrecare interferenze ai radiotelescopi.
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FUKSAS sogna GRANDE fonte d' IL... la reazione UAI
Moderatore: serastrof
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FUKSAS sogna GRANDE fonte d' IL... la reazione UAI
Gentili amici,
scrivo con questo nuovo account in quanto (come al solito) ricapitando qui il sistema non mi riconosce, nemmeno cercando di modificare la password o di dichiararla smarrita. Il mio alias sinora è stato Ranger.LazioStellato.
Vengo al dunque.
Il sito di La Repubblica, da sabato scorso 12/08/17 ospita un articolo di Francesco Merlo, ossia la seconda intervista della serie "GLI ARCHITETTI E LE CITTA'" (la prima, circa due settimane fa, a renzo Piano). Questa volta l'intervistato è Massimiliano Fuksas.
Ecco l'intervista
http://www.repubblica.it/cultura/2017/0 ... P2-S1.4-F4
Se andate a leggerla, vi accorgerete che vi sono svariate idee e proposte per Roma che trovo tuttaffatto ragionevoli ed anche argomentate con pacatezza. Ma l'unica illustrazione a corredo dell'intervista (uno schizzo di Fuksas) e due importanti passaggi, all'inizio e quasi alla fine del corpo del testo, fanno riferimento a una proposta - che SIA CHIARO non è in alcun modo realizzabile, e che allo stato è semplicemente una boutade durante una chiacchierata per stimolare i lettori a dare suggerimenti - MA che purtroppo è, concettualmente, incarnazione di tutto quanto di peggio si possa pensare dal punto di vista dell'IL e dimostra che la sensibilità e la consapevolezza diffusa del problema dell'IL nell'ambito degli ambienti dei professionisti che si occupano di realizzare cose, è abbastanza vicina allo zero. La conoscenza del fatto che almeno nel Lazio esiste una legge potenzialmente efficace (in altre regioni le leggi sono di fatto inapplicabili, una completa presa in giro) che regolamenta l'illuminazione esterna, è prossima a zero.
Vi riporto anche qui i passi salienti che hanno attratto la mia attenzione e stimolato un intervento, che ho iniziato a porre in essere già da ieri dopo averlo preparato e "limato".
Proprio all'inizio, per dargli buon risalto:
L'appello dell'architetto: "Da un punto che è vicino a San Pietro ma non è San Pietro parte verso l'alto un fascio di luce che poi a raggiera si diffonde in tutte le direzioni. E ogni raggio può essere lungo chilometri, scanditi da led che possono arrivare dovunque ci sia bisogno, sino a Ostia e a Fiumicino, e dall'altro lato sino a Tivoli e a Monterondo. Invito i lettori a indicare il punto dal quale partire e a disegnare questi raggi di luce bianca. Così chiunque saprà che, seguendo la luce, troverà qualcuno che lo accoglierà". Progettate la "vostra" idea di luce e mandate i disegni a fotolettori@repubblica.it[/b]
Poi verso la fine ripete il concetto, e rincara la dose:
E Fuksas riprende la carta e la matita: "Facciamo un gioco con i lettori di Repubblica ". E disegna un progetto per questo Papa, "a costo zero e a consumo zero". Dunque da un punto, "che è vicino a San Pietro ma non è San Pietro", parte verso l'alto un fascio di luce che poi a raggiera "come in un cerchio senza perimetro" si diffonde in tutte le direzioni. E ogni raggio può essere lungo chilometri, scanditi da led che possono arrivare dovunque ci sia bisogno, sino a Ostia e a Fiumicino, e dall'altro lato sino a Tivoli e a Monterondo. "Io invito i lettori a indicare il punto dal quale partire e a disegnare questi raggi di luce bianca che illuminino più delle mille luci di New York e più della Grande Lumière: lo spatriato saprà che, seguendo la luce, troverà qualcuno che lo accoglierà".
Con la massima pacatezza e senza voler fare il vegano isterico che si mette a starnazzare come un'oca capitolina se entrando in un ristorante vede delle teste di agnello, e dai, va bene che è una chiacchiera senza possibilità alcuna di reale seguito, ma è la sublime sintesi di tutto ciò che ormai non solo astrofili ma tante persone che hanno una sensibilità ambientale considerano da evitare. Etologi, psicologi specialisti del sonno, astronomi professionisti, non solo i tre gatti di astrofili. Oltretutto anche come gusto è IMHO una pacchianata spaventosa, roba da inaugurazione di DisneyWorld. Ma quella dura due-tre giorni... Perciò ho pensato di cercare di replicare senza rendermi però ridicolo.
scrivo con questo nuovo account in quanto (come al solito) ricapitando qui il sistema non mi riconosce, nemmeno cercando di modificare la password o di dichiararla smarrita. Il mio alias sinora è stato Ranger.LazioStellato.
Vengo al dunque.
Il sito di La Repubblica, da sabato scorso 12/08/17 ospita un articolo di Francesco Merlo, ossia la seconda intervista della serie "GLI ARCHITETTI E LE CITTA'" (la prima, circa due settimane fa, a renzo Piano). Questa volta l'intervistato è Massimiliano Fuksas.
Ecco l'intervista
http://www.repubblica.it/cultura/2017/0 ... P2-S1.4-F4
Se andate a leggerla, vi accorgerete che vi sono svariate idee e proposte per Roma che trovo tuttaffatto ragionevoli ed anche argomentate con pacatezza. Ma l'unica illustrazione a corredo dell'intervista (uno schizzo di Fuksas) e due importanti passaggi, all'inizio e quasi alla fine del corpo del testo, fanno riferimento a una proposta - che SIA CHIARO non è in alcun modo realizzabile, e che allo stato è semplicemente una boutade durante una chiacchierata per stimolare i lettori a dare suggerimenti - MA che purtroppo è, concettualmente, incarnazione di tutto quanto di peggio si possa pensare dal punto di vista dell'IL e dimostra che la sensibilità e la consapevolezza diffusa del problema dell'IL nell'ambito degli ambienti dei professionisti che si occupano di realizzare cose, è abbastanza vicina allo zero. La conoscenza del fatto che almeno nel Lazio esiste una legge potenzialmente efficace (in altre regioni le leggi sono di fatto inapplicabili, una completa presa in giro) che regolamenta l'illuminazione esterna, è prossima a zero.
Vi riporto anche qui i passi salienti che hanno attratto la mia attenzione e stimolato un intervento, che ho iniziato a porre in essere già da ieri dopo averlo preparato e "limato".
Proprio all'inizio, per dargli buon risalto:
L'appello dell'architetto: "Da un punto che è vicino a San Pietro ma non è San Pietro parte verso l'alto un fascio di luce che poi a raggiera si diffonde in tutte le direzioni. E ogni raggio può essere lungo chilometri, scanditi da led che possono arrivare dovunque ci sia bisogno, sino a Ostia e a Fiumicino, e dall'altro lato sino a Tivoli e a Monterondo. Invito i lettori a indicare il punto dal quale partire e a disegnare questi raggi di luce bianca. Così chiunque saprà che, seguendo la luce, troverà qualcuno che lo accoglierà". Progettate la "vostra" idea di luce e mandate i disegni a fotolettori@repubblica.it[/b]
Poi verso la fine ripete il concetto, e rincara la dose:
E Fuksas riprende la carta e la matita: "Facciamo un gioco con i lettori di Repubblica ". E disegna un progetto per questo Papa, "a costo zero e a consumo zero". Dunque da un punto, "che è vicino a San Pietro ma non è San Pietro", parte verso l'alto un fascio di luce che poi a raggiera "come in un cerchio senza perimetro" si diffonde in tutte le direzioni. E ogni raggio può essere lungo chilometri, scanditi da led che possono arrivare dovunque ci sia bisogno, sino a Ostia e a Fiumicino, e dall'altro lato sino a Tivoli e a Monterondo. "Io invito i lettori a indicare il punto dal quale partire e a disegnare questi raggi di luce bianca che illuminino più delle mille luci di New York e più della Grande Lumière: lo spatriato saprà che, seguendo la luce, troverà qualcuno che lo accoglierà".
Con la massima pacatezza e senza voler fare il vegano isterico che si mette a starnazzare come un'oca capitolina se entrando in un ristorante vede delle teste di agnello, e dai, va bene che è una chiacchiera senza possibilità alcuna di reale seguito, ma è la sublime sintesi di tutto ciò che ormai non solo astrofili ma tante persone che hanno una sensibilità ambientale considerano da evitare. Etologi, psicologi specialisti del sonno, astronomi professionisti, non solo i tre gatti di astrofili. Oltretutto anche come gusto è IMHO una pacchianata spaventosa, roba da inaugurazione di DisneyWorld. Ma quella dura due-tre giorni... Perciò ho pensato di cercare di replicare senza rendermi però ridicolo.
Ultima modifica di Valerio A. Ricciardi il 16/08/2017, 10:27, modificato 2 volte in totale.
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La UAI replica alla proposta d' IL di Fuksas
LA REAZIONE - 1
Ho contattato la UAI, ed il suo Presidente - che già pensava ad un intervento - ha concertato con me un comunicato, ritenendolo necessario nonostante ripeto la cosa sia solo una chiacchiera estiva senza alcuna possibilità di concreta realizzazione.
Voglio dire, per far spegnere per sempre i proiettori a fari roteanti che erano stati già installati e accesi a novembre 2016 sopra l'Hotel Excelsior, son bastati quattro giorni di numero. Ad impianto finito, pagato e già acceso (un impianto anche costoso...) - perciò FIGURIAMOCI se potrebbe arrivare a vedere la luce ( ) un lucimostro simile. Non è quello il punto.
Ma il messaggio che passa attraverso i media, con adirittura la richiesta ai lettori di proporne il posizionamento, fa "passare il concetto" che ciò sia cosa buona e giusta. Che sia una "cosa normale". Quello volevo evitare assolutamente. Tantopiù che la proposta viene da personaggio pubblico molto noto (se fosse stata fatta in un comizio sotto elezioni da un Consigliere comunale di PizzoMontePapero, me ne sarei infischiato, "tanto se lo accende glielo faccio spegnere e fa pure la figuraccia").
Ecco dunque anzitutto il comunicato UAI:
L’UNIONE ASTROFILI ITALIANI
CONTRO IL PROGETTO DEI RAGGI DI LUCE DI FUKSAS A ROMA
Non posso esimermi dall’intervenire per criticare la proposta dell’arch. Massimiliano Fuksas, di cui ha parlato Francesco Merlo sulla Repubblica del 12 agosto, che auspica una rivalutazione architettonica ed anche morale, a suon di lumen, della Città Eterna.
Come Presidente dell’UAI (Unione Astrofili Italiani), ma anche come Direttore dell’Osservatorio Astronomico di Campo Catino, il più grande del Lazio, esprimo forte critica e viva preoccupazione per il progetto di irradiare con non meglio specificati - quanto a potenza illuminante e consumi - raggi di luce tutto il territorio della Capitale.
Pur non rivendicando competenze “artistiche” valuto l’idea alla stregua delle pacchiane luci di Las Vegas e, certamente, non idonea a perseguire le finalità proposte dall’eccentrico architetto nostrano. L’idea di un forte fascio luminoso diretto verso il cielo - poi frammentato in tanti raggi che si diffonderebbero in modo orizzontale per chilometri verso la periferia romana - lungi dal rappresentare un riferimento etico, come simbolo di accoglienza, costituirebbe l’ennesimo attentato alla residua oscurità del cielo notturno e all’unico vero valore trascendentale, oltre che scientifico, che è rappresentato dal firmamento notturno, sempre più assediato dall’inquinamento luminoso.
Non a caso il grande filosofo Emmanuel Kant parlava della legge morale dentro si sé e del cielo stellato sopra di sé, come i due veri pilastri che guidavano la sua esistenza.
Forse Fuksas non è al corrente, fatto grave per un professionista del suo livello, che una serie di norme vigenti, internazionali, nazionali e regionali, vietano un tale tipo di realizzazione.
In primis nel Lazio è infatti vigente, a seguito anche dell'impulso giunto a suo tempo dalle Associazioni di astrofili e dei vari Osservatori Astronomici sparsi sul territorio, una specifica e rigorosa normativa, costituita dalla L.R. 23/2000 con relativo Regolamento Attuativo 8/05, che emanata già diciassette anni fa dalla Regione Lazio vieta espressamente questo tipo di impianti.
Anche il Codice della Strada, con l’art. 23, dispone un analogo divieto a tutela dei conducenti di mezzi in generale che, attratti da segnali luminosi, o in casi limite abbagliati, possono risultarne distratti nella concentrazione da associare alla guida: motivo questo per cui ad esempio sono sempre vietati i fasci rotanti delle discoteche.
Ad abundantiam, non va sottaciuto come Roma ospiti due aeroporti internazionali (Fiumicino e Ciampino) i cui voli notturni sarebbero messi potenzialmente a rischio da questi invasivi raggi di luce. Le normative tecniche internazionali impongono, giustamente, che in presenza di scali aerei non siano ammesse sorgenti luminose in grado di confondere, abbagliare o distrarre i piloti in fase di decollo, avvicinamento o atterraggio.
Auspico pertanto che l’Amministrazione capitolina, peraltro palesemente gravata da ben altri e più seri problemi, non si presti ad offrire alcun sostegno a questo tipo di iniziativa che, da parte nostra, verrebbe ineluttabilmente contrastata con sicuro successo in ogni sede, rigorosamente a termini di legge.
Dall'arch. Massimiliano Fuksas ci aspettiamo un altro tipo di proposta volta, se proprio ne sente la necessità, a valorizzare Roma ed il suo territorio ma certo non con discutibili giochi di luce, per la cui realizzazione ha chiesto anche suggerimenti in rete, il che conferma la fumosità del progetto. L’UAI e i tutori del cielo notturno di tutta la regione si opporranno a qualsiasi atto o provvedimento che, contra legem, dovesse dare seguito a quanto prospettato nell’articolo.
Auspichiamo anche che il Vaticano, presunto sito dalle vicinanze del quale dovrebbe originare l’emissione di questi “ecumenici” raggi luminosi omnidirezionali, non offra il suo patrocinio né collaborazione per la sua realizzazione.
Avv. Mario Di Sora
Presidente UAI/Direttore OACC
Ho contattato la UAI, ed il suo Presidente - che già pensava ad un intervento - ha concertato con me un comunicato, ritenendolo necessario nonostante ripeto la cosa sia solo una chiacchiera estiva senza alcuna possibilità di concreta realizzazione.
Voglio dire, per far spegnere per sempre i proiettori a fari roteanti che erano stati già installati e accesi a novembre 2016 sopra l'Hotel Excelsior, son bastati quattro giorni di numero. Ad impianto finito, pagato e già acceso (un impianto anche costoso...) - perciò FIGURIAMOCI se potrebbe arrivare a vedere la luce ( ) un lucimostro simile. Non è quello il punto.
Ma il messaggio che passa attraverso i media, con adirittura la richiesta ai lettori di proporne il posizionamento, fa "passare il concetto" che ciò sia cosa buona e giusta. Che sia una "cosa normale". Quello volevo evitare assolutamente. Tantopiù che la proposta viene da personaggio pubblico molto noto (se fosse stata fatta in un comizio sotto elezioni da un Consigliere comunale di PizzoMontePapero, me ne sarei infischiato, "tanto se lo accende glielo faccio spegnere e fa pure la figuraccia").
Ecco dunque anzitutto il comunicato UAI:
L’UNIONE ASTROFILI ITALIANI
CONTRO IL PROGETTO DEI RAGGI DI LUCE DI FUKSAS A ROMA
Non posso esimermi dall’intervenire per criticare la proposta dell’arch. Massimiliano Fuksas, di cui ha parlato Francesco Merlo sulla Repubblica del 12 agosto, che auspica una rivalutazione architettonica ed anche morale, a suon di lumen, della Città Eterna.
Come Presidente dell’UAI (Unione Astrofili Italiani), ma anche come Direttore dell’Osservatorio Astronomico di Campo Catino, il più grande del Lazio, esprimo forte critica e viva preoccupazione per il progetto di irradiare con non meglio specificati - quanto a potenza illuminante e consumi - raggi di luce tutto il territorio della Capitale.
Pur non rivendicando competenze “artistiche” valuto l’idea alla stregua delle pacchiane luci di Las Vegas e, certamente, non idonea a perseguire le finalità proposte dall’eccentrico architetto nostrano. L’idea di un forte fascio luminoso diretto verso il cielo - poi frammentato in tanti raggi che si diffonderebbero in modo orizzontale per chilometri verso la periferia romana - lungi dal rappresentare un riferimento etico, come simbolo di accoglienza, costituirebbe l’ennesimo attentato alla residua oscurità del cielo notturno e all’unico vero valore trascendentale, oltre che scientifico, che è rappresentato dal firmamento notturno, sempre più assediato dall’inquinamento luminoso.
Non a caso il grande filosofo Emmanuel Kant parlava della legge morale dentro si sé e del cielo stellato sopra di sé, come i due veri pilastri che guidavano la sua esistenza.
Forse Fuksas non è al corrente, fatto grave per un professionista del suo livello, che una serie di norme vigenti, internazionali, nazionali e regionali, vietano un tale tipo di realizzazione.
In primis nel Lazio è infatti vigente, a seguito anche dell'impulso giunto a suo tempo dalle Associazioni di astrofili e dei vari Osservatori Astronomici sparsi sul territorio, una specifica e rigorosa normativa, costituita dalla L.R. 23/2000 con relativo Regolamento Attuativo 8/05, che emanata già diciassette anni fa dalla Regione Lazio vieta espressamente questo tipo di impianti.
Anche il Codice della Strada, con l’art. 23, dispone un analogo divieto a tutela dei conducenti di mezzi in generale che, attratti da segnali luminosi, o in casi limite abbagliati, possono risultarne distratti nella concentrazione da associare alla guida: motivo questo per cui ad esempio sono sempre vietati i fasci rotanti delle discoteche.
Ad abundantiam, non va sottaciuto come Roma ospiti due aeroporti internazionali (Fiumicino e Ciampino) i cui voli notturni sarebbero messi potenzialmente a rischio da questi invasivi raggi di luce. Le normative tecniche internazionali impongono, giustamente, che in presenza di scali aerei non siano ammesse sorgenti luminose in grado di confondere, abbagliare o distrarre i piloti in fase di decollo, avvicinamento o atterraggio.
Auspico pertanto che l’Amministrazione capitolina, peraltro palesemente gravata da ben altri e più seri problemi, non si presti ad offrire alcun sostegno a questo tipo di iniziativa che, da parte nostra, verrebbe ineluttabilmente contrastata con sicuro successo in ogni sede, rigorosamente a termini di legge.
Dall'arch. Massimiliano Fuksas ci aspettiamo un altro tipo di proposta volta, se proprio ne sente la necessità, a valorizzare Roma ed il suo territorio ma certo non con discutibili giochi di luce, per la cui realizzazione ha chiesto anche suggerimenti in rete, il che conferma la fumosità del progetto. L’UAI e i tutori del cielo notturno di tutta la regione si opporranno a qualsiasi atto o provvedimento che, contra legem, dovesse dare seguito a quanto prospettato nell’articolo.
Auspichiamo anche che il Vaticano, presunto sito dalle vicinanze del quale dovrebbe originare l’emissione di questi “ecumenici” raggi luminosi omnidirezionali, non offra il suo patrocinio né collaborazione per la sua realizzazione.
Avv. Mario Di Sora
Presidente UAI/Direttore OACC
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Il mio tentativo di diffondere ai colleghi l'informazione
LA REAZIONE - 2
Ora, a parte Di Sora che tranquillamente ha già "posizionato i dovuti paletti" informando il quotidiano e indirettamente lo stesso architetto che tanto la cosa non si potrebbe realizzare in nessun caso ( già c'è stata una condanna penale passata in giudicato a seguito di un'azione intentata dall'OACC contro un comune del Frusinate che aveva installato per tutta la circonvallazione nuovi lampioni fuori norma... un altro processo è in corso...) la sostanza del fatto è che è evidente che NON si conosce l'esistenza
- né del problema, che al massimo, se lo si descrive in termini di risparmio energetico riscuote una blanda attenzione
- né sopratutto dell'esistenza di una Legge che dice cosa si può fare ed entro quali limti, e cosa proprio non si può fare.
Ho ritenuto che la notorietà dell'architetto, la cui produzione NON MI INTERESSA MINIMAMENTE QUI VALUTARE NE' GIUDICARE, potesse rendere più "leggibile" qualche comunicazione diffusa per canali praticamente percorribili. Ho perciò preparato ed inviato ieri sera una mail di questo tenore alla mia mailing list specifica di giornalisti:
OGGETTO: Valorizzazione di Roma, intervista a Fuksas, inquinamento luminoso
Gentili colleghi,
il giorno 12 agosto u.s. veniva pubblicato sulla versione online de La Repubblica a firma Francesco Merlo un'interessante intervista all'arch. Massimiliano Fuksas, noto progettista - fra l'altro del nuovo centro congressi all'EUR noto come "La Nuvola". L'intervista fa parte di una bella serie curata da Merlo, contraddistinta dall'occhiello "GLI ARCHITETTI E LE CITTA'".
http://www.repubblica.it/cultura/2017/0 ... P2-S1.4-F4
In essa, oltre ad una serie di interessanti e ragionati spunti urbanistici a mio avviso in gran parte condivisibili, purtroppo l'arch. Fuksas dà ampio risalto anche ad una idea che - ritengo sino a diversa evidenza in piena buona fede! - a suo avviso avrebbe contribuito a lanciare un messaggio simbolico di accoglienza e di centralità culturale.
Mi riferisco alla proposta di una installazione, da posizionarsi non distante dal Vaticano, dalla quale si dipartano poderosi raggi di luce diretti verso il cielo e verso varie direzioni all'esterno della città, forse a rappresentare la centralità della Capitale nel contesto della regione e con l'idea anche di suggerire un senso di accoglienza per chi vi giungesse, che resterebbe colpito dai fasci di luce che lo guiderebbero visivamente verso il punto origine.
Fuksas arriva a proporre ai lettori di " indicare il punto dal quale partire e a disegnare questi raggi di luce bianca che illuminino più delle mille luci di New York e più della Grande Lumière ".
Preferisco non pronunciarmi per quanto attiene il risultato estetico di un'ipotetica realizzazione dell'idea, che vedrei più integrata in un centro di divertimenti nordamericano che nel raffinato contesto storico/architettonico romano.
Dove però mi vedo costretto a fornire informazioni dirimenti, che spero utili ai colleghi nel loro lavoro, è nel merito culturale, tecnico e della legittimità della proposta, rilevando come l'arch. Fuksas sia - ritengo involontariamente - incorso in questo caso in un grossolano errore.
Sin dagli anni '90 è cresciuta la sensibilità, dapprima nel mondo scientifico (astronomi, biologi, psicologi, etologi) verso la tutela della corretta alternanza luce/buio fra il giorno e la notte.
Un complesso lavoro di rilevamento, valutazione, analisi scientifica e architettura giuridica ha portato in quasi tutte le regioni, fra cui il Lazio, alla redazione e promulgazione di leggi per il risparmio energetico e la lotta all' INQUINAMENTO LUMINOSO.
Di fatto, nel Lazio QUALSIASI impianto di illuminazione privata o pubblica che sia situato all'esterno degli edifici deve rispettare i dettami della Legge regionale n. 23/2000, resa pienamente operativa dal Regolamento Attuativo n. 8/2005.
Nella sostanza, viene vietata qualsiasi emissione di luce orientata al di sopra dell'orizzontale, men che meno verso l'alto; si stabiliscono livelli di illuminazione per lampioni, insegne di negozi, si definiscono riduzioni del flusso luminoso nelle ore più notturne, e così via.
Purtroppo, per quel che è dato capire dal disegno che il dr. Fuksas fa pubblicare a corredo dell'intervista, e dalle sue parole riportate nell'articolo (non vi è un audio originale pubblicato) si potrebbe s.e.o. evincere che, se realizzata, questa installazione permanente o semipermanente sarebbe certamente ILLEGALE violando espressamente quanto previsto:
- dall'Art. 4 del citato Reg. Att. n. 8/2005
- dall'Art. 23 del Decr. Leg. 283 del 30/4/1992 e succ. mod., "Nuovo Codice della strada"
- dalla normativa che attiene le aree di rispetto in cui si svolge l'avvicinamento delle a/m in prossimità di aeroporti internazionali.
Perciò di fatto il passaggio dall'idea di massima a una qualsiasi fase operativa non si porrebbe neppure, perché sarebbe bloccata a seguito di una semplice segnalazione, una fra le centinaia che sono già giunte alle autorità competenti per questo tipo di violazioni.
Imbarazzo certamente da evitare.
Poiché la svista, anche se vistosa, non ho ragione di ritenere possa derivare da altro se non una - molto diffusa - non adeguata conoscenza delle specifiche normative, spero di fare cosa gradita fornendo a tutti come elementi di giudizio sia un comunicato ufficiale della UAI - Unione Astrofili Italiani nella firma dell'avv. Di Sora che è anche Direttore dell'OACC che gestisce il grande riflettore da 80 cm, sia i testi della Legge R. 23/00 e del suo regolamento di attuazione.
Grato per l'attenzione, porgo i miei migliori saluti
ed auguri di buon lavoro,
(da me firmata).
Ora, a parte Di Sora che tranquillamente ha già "posizionato i dovuti paletti" informando il quotidiano e indirettamente lo stesso architetto che tanto la cosa non si potrebbe realizzare in nessun caso ( già c'è stata una condanna penale passata in giudicato a seguito di un'azione intentata dall'OACC contro un comune del Frusinate che aveva installato per tutta la circonvallazione nuovi lampioni fuori norma... un altro processo è in corso...) la sostanza del fatto è che è evidente che NON si conosce l'esistenza
- né del problema, che al massimo, se lo si descrive in termini di risparmio energetico riscuote una blanda attenzione
- né sopratutto dell'esistenza di una Legge che dice cosa si può fare ed entro quali limti, e cosa proprio non si può fare.
Ho ritenuto che la notorietà dell'architetto, la cui produzione NON MI INTERESSA MINIMAMENTE QUI VALUTARE NE' GIUDICARE, potesse rendere più "leggibile" qualche comunicazione diffusa per canali praticamente percorribili. Ho perciò preparato ed inviato ieri sera una mail di questo tenore alla mia mailing list specifica di giornalisti:
OGGETTO: Valorizzazione di Roma, intervista a Fuksas, inquinamento luminoso
Gentili colleghi,
il giorno 12 agosto u.s. veniva pubblicato sulla versione online de La Repubblica a firma Francesco Merlo un'interessante intervista all'arch. Massimiliano Fuksas, noto progettista - fra l'altro del nuovo centro congressi all'EUR noto come "La Nuvola". L'intervista fa parte di una bella serie curata da Merlo, contraddistinta dall'occhiello "GLI ARCHITETTI E LE CITTA'".
http://www.repubblica.it/cultura/2017/0 ... P2-S1.4-F4
In essa, oltre ad una serie di interessanti e ragionati spunti urbanistici a mio avviso in gran parte condivisibili, purtroppo l'arch. Fuksas dà ampio risalto anche ad una idea che - ritengo sino a diversa evidenza in piena buona fede! - a suo avviso avrebbe contribuito a lanciare un messaggio simbolico di accoglienza e di centralità culturale.
Mi riferisco alla proposta di una installazione, da posizionarsi non distante dal Vaticano, dalla quale si dipartano poderosi raggi di luce diretti verso il cielo e verso varie direzioni all'esterno della città, forse a rappresentare la centralità della Capitale nel contesto della regione e con l'idea anche di suggerire un senso di accoglienza per chi vi giungesse, che resterebbe colpito dai fasci di luce che lo guiderebbero visivamente verso il punto origine.
Fuksas arriva a proporre ai lettori di " indicare il punto dal quale partire e a disegnare questi raggi di luce bianca che illuminino più delle mille luci di New York e più della Grande Lumière ".
Preferisco non pronunciarmi per quanto attiene il risultato estetico di un'ipotetica realizzazione dell'idea, che vedrei più integrata in un centro di divertimenti nordamericano che nel raffinato contesto storico/architettonico romano.
Dove però mi vedo costretto a fornire informazioni dirimenti, che spero utili ai colleghi nel loro lavoro, è nel merito culturale, tecnico e della legittimità della proposta, rilevando come l'arch. Fuksas sia - ritengo involontariamente - incorso in questo caso in un grossolano errore.
Sin dagli anni '90 è cresciuta la sensibilità, dapprima nel mondo scientifico (astronomi, biologi, psicologi, etologi) verso la tutela della corretta alternanza luce/buio fra il giorno e la notte.
Un complesso lavoro di rilevamento, valutazione, analisi scientifica e architettura giuridica ha portato in quasi tutte le regioni, fra cui il Lazio, alla redazione e promulgazione di leggi per il risparmio energetico e la lotta all' INQUINAMENTO LUMINOSO.
Di fatto, nel Lazio QUALSIASI impianto di illuminazione privata o pubblica che sia situato all'esterno degli edifici deve rispettare i dettami della Legge regionale n. 23/2000, resa pienamente operativa dal Regolamento Attuativo n. 8/2005.
Nella sostanza, viene vietata qualsiasi emissione di luce orientata al di sopra dell'orizzontale, men che meno verso l'alto; si stabiliscono livelli di illuminazione per lampioni, insegne di negozi, si definiscono riduzioni del flusso luminoso nelle ore più notturne, e così via.
Purtroppo, per quel che è dato capire dal disegno che il dr. Fuksas fa pubblicare a corredo dell'intervista, e dalle sue parole riportate nell'articolo (non vi è un audio originale pubblicato) si potrebbe s.e.o. evincere che, se realizzata, questa installazione permanente o semipermanente sarebbe certamente ILLEGALE violando espressamente quanto previsto:
- dall'Art. 4 del citato Reg. Att. n. 8/2005
- dall'Art. 23 del Decr. Leg. 283 del 30/4/1992 e succ. mod., "Nuovo Codice della strada"
- dalla normativa che attiene le aree di rispetto in cui si svolge l'avvicinamento delle a/m in prossimità di aeroporti internazionali.
Perciò di fatto il passaggio dall'idea di massima a una qualsiasi fase operativa non si porrebbe neppure, perché sarebbe bloccata a seguito di una semplice segnalazione, una fra le centinaia che sono già giunte alle autorità competenti per questo tipo di violazioni.
Imbarazzo certamente da evitare.
Poiché la svista, anche se vistosa, non ho ragione di ritenere possa derivare da altro se non una - molto diffusa - non adeguata conoscenza delle specifiche normative, spero di fare cosa gradita fornendo a tutti come elementi di giudizio sia un comunicato ufficiale della UAI - Unione Astrofili Italiani nella firma dell'avv. Di Sora che è anche Direttore dell'OACC che gestisce il grande riflettore da 80 cm, sia i testi della Legge R. 23/00 e del suo regolamento di attuazione.
Grato per l'attenzione, porgo i miei migliori saluti
ed auguri di buon lavoro,
(da me firmata).
Ultima modifica di Valerio A. Ricciardi il 16/08/2017, 11:27, modificato 1 volta in totale.
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...cosa potreste fare VOI di buono ed utile?
LA POSSIBILE VOSTRA REAZIONE - 3
A questo punto potreste entrare in ballo voi, se ne avete tempo e voglia.
Fuksas e il suo intervistatore, per tramite di La Repubblica, invitano a fornire pareri e proposte su una mail? Esatto, questa:
fotolettori@repubblica.it
Bene, perché non farlo? Mi è già riuscito - a parte quella inviata da Di Sora con allegato il comunicato del mio secondo post qui, ma quella è una presa di posizione ufficiale - di far inviare già oltre una quindicina di mail che esprimevano dissenso, e sin qui ho fiducia che tutti abbiano saputo mantenere i toni "giusti", quelli che ritengo più efficaci. Una quindicina se non di più. Non sono in grado ovviamente di tenere il conto esatto. Ma più fossero le mail di critica e dissenso, meglio sarebbe.
PERO' ricordate per favore (mi scusino coloro che di queste cose fossero già perfettamente consapevoli) che:
1) da giornalista (anche se non mi occupo di cronaca), posso dirvi che ogni mail disponibile al pubblico di ogni redazione, ogni sezione interna di quotidiano, di ogni collega è bersagliata quotidianamente di decine di messaggi di invasati che siccome hanno una connessione a basso prezzo, evidentemente pochi amici, scarsa o comunque in altro modo insoddisfacente attività sessuale, problemi esistenziali vari e perché no una suocera dominante e la propria squadra di calcio appena retrocessa, aprono un PC e vomitano sulla Rete messaggi con toni da Giudizio Universale su qualsiasi tema, da quelli che al momento preoccupano tutti (crisi economica, immigrazione di massa al sud, mancanza di lavoro) a quelli che interessano solo "attivisti" di qualsiasi cosa (animalisti, ciclisti della domenica, attivisti di qualche MoVimento che vi ripongono l'UNICA fiducia salvifica sul futuro, vegani, maniaci religiosi) ritenendo naturalmente che chi li riceve desideri trascorrere mezz'ora a leggerli, si interessi subito solo a quello, e fuoriosamente indignato nell'intimo inizi a preparare un cartello per una manifestazione di protesta.. e come no...
Va evitata a mio avviso sempre quella che chiamo la "sindrome da gattara piagnucolosa".
2) per questa ragione ogni mail di un giornalista o di un quotidiano o di una TV è dotata di filtri antispam strettissimi, che delle due rischiano di cestinare in automatico anche i mesasaggi della fidanzata del destinatario; si possono inserire parole chiave che fanno scartare la mail già dal titolo - tipicamente tutti inseriscono il "Fw" o "Fwd" che il server mette in automatico se giriamo a tanti una mail ricevuta (spamming), o le parole "basta con...!" "schifo", "scandalo", "indecenza", "ladri" "vergogna", e così via, persino anche solo un punto esclamativo nel titolo: dritta nel cestino dello spam. Bisogna saperci un minimo fare per arrivare anche solo a che la mail sia aperta!
3) Alla prima lettura, se i contenuti possono far pensare ad una specifica ostilità non tanto verso la proposta, quanto verso il personaggio che l'ha fatta, la mail viene scartata manualmente da persona che deve selezionare fra le risposte dei lettori (a qualsiasi argomento) quelle che sono realmente risposte nel merito di quella faccenda lì. L'ho visto fare con i miei occhi. Non serve solo evitare che contenga parolacce, bestemmie o gravi insulti.
Personaggi come che ne so, Barbara D'Urso, Berlusconi, Balotelli, Renzi, Grillo, Fuksas, Rutelli, Spalletti, la Juventus, etc etc hanno schiere di detrattori compulsivi che li detestano, e perciò colgono la palla al balzo per vomitare contumelie e comunque giudizi di valore assoluti sulla persona, che denotano che - che cosa abbia detto o fatto in quel caso - interessa loro poco. invece si deve criticare o approvare nel merito di quella cosa lì, senza MAI allargare il discorso in termini troppo generali, mai riferirsi subito a tutto "l'andazzo globale di come vanno le cose di cui questo fatto è un'espressione": vi ignoreranno.
4) Si deve scrivere poco, dieci-venti righe a dir tanto. Più un messaggio è sintetico, chiaro, con pochi concetti in sequenza, possibilmente un minimo formale e velato di ironia, più passa. Se scrivi "io il nuovo stadio della Roma lo realizzerei rimettendo a posto lo stadio Flaminio: già c'è, è vicino alla Tangenziale ed è della taglia giusta, senza ricoprire di cemento una zona che ha già una viabilità critica" non solo non la scartano, ma ve la pubblicano in chiaro. Se fate il giro largo inziando a raccontare di quando a Tor di Valle vostro nonno vi portava a vedere le corse di cavalli e vi comprava pure la Cedrata Tassoni, di sicuro no.
NB La mia mail ai colleghi è lunghina, ma quella è personale da singolo a singolo, e pure con tre allegati (comunicato UAI, testo della L.R.23/00, testo del Reg,.Att. 8/05).
§ § § § §
...ciascuno con parole sue. Io fossi in voi (concetto, non fate copia/incolla...) non mancherei però comunque di rimarcare in qualche modo che
la proposta di Massimiliano Fuksas, a prescindere da connotazioni culturali e di gusto che possono sempre rentrare nella sfera della legittima opinione soggettiva, in fondo configura la proposta pubblica di dare suggerimenti per... realizzare qualcosa di illecito, punito dalle vigenti leggi in vigore nel Lazio: una di esse, con estrema chiarezza, vieta espressamente di indirizzare qualsivoglia fonte luminosa dal basso verso l'alto, e parimenti vieta i fari roteanti con finalità promozionale, pubblicitaria o comunque di richiamo.
Se troverete cinque minuti (non ce ne vogliono sei...) per farlo, ve ne sarò veramente grato!
Per favore, non volantini ciclostilati farneticanti anni' 70, pacata ironia, chiarezza e nervi saldi... niente punti esclamativi inutili. Scrivete di testa, non di pancia se no E' INUTILE
A questo punto potreste entrare in ballo voi, se ne avete tempo e voglia.
Fuksas e il suo intervistatore, per tramite di La Repubblica, invitano a fornire pareri e proposte su una mail? Esatto, questa:
fotolettori@repubblica.it
Bene, perché non farlo? Mi è già riuscito - a parte quella inviata da Di Sora con allegato il comunicato del mio secondo post qui, ma quella è una presa di posizione ufficiale - di far inviare già oltre una quindicina di mail che esprimevano dissenso, e sin qui ho fiducia che tutti abbiano saputo mantenere i toni "giusti", quelli che ritengo più efficaci. Una quindicina se non di più. Non sono in grado ovviamente di tenere il conto esatto. Ma più fossero le mail di critica e dissenso, meglio sarebbe.
PERO' ricordate per favore (mi scusino coloro che di queste cose fossero già perfettamente consapevoli) che:
1) da giornalista (anche se non mi occupo di cronaca), posso dirvi che ogni mail disponibile al pubblico di ogni redazione, ogni sezione interna di quotidiano, di ogni collega è bersagliata quotidianamente di decine di messaggi di invasati che siccome hanno una connessione a basso prezzo, evidentemente pochi amici, scarsa o comunque in altro modo insoddisfacente attività sessuale, problemi esistenziali vari e perché no una suocera dominante e la propria squadra di calcio appena retrocessa, aprono un PC e vomitano sulla Rete messaggi con toni da Giudizio Universale su qualsiasi tema, da quelli che al momento preoccupano tutti (crisi economica, immigrazione di massa al sud, mancanza di lavoro) a quelli che interessano solo "attivisti" di qualsiasi cosa (animalisti, ciclisti della domenica, attivisti di qualche MoVimento che vi ripongono l'UNICA fiducia salvifica sul futuro, vegani, maniaci religiosi) ritenendo naturalmente che chi li riceve desideri trascorrere mezz'ora a leggerli, si interessi subito solo a quello, e fuoriosamente indignato nell'intimo inizi a preparare un cartello per una manifestazione di protesta.. e come no...
Va evitata a mio avviso sempre quella che chiamo la "sindrome da gattara piagnucolosa".
2) per questa ragione ogni mail di un giornalista o di un quotidiano o di una TV è dotata di filtri antispam strettissimi, che delle due rischiano di cestinare in automatico anche i mesasaggi della fidanzata del destinatario; si possono inserire parole chiave che fanno scartare la mail già dal titolo - tipicamente tutti inseriscono il "Fw" o "Fwd" che il server mette in automatico se giriamo a tanti una mail ricevuta (spamming), o le parole "basta con...!" "schifo", "scandalo", "indecenza", "ladri" "vergogna", e così via, persino anche solo un punto esclamativo nel titolo: dritta nel cestino dello spam. Bisogna saperci un minimo fare per arrivare anche solo a che la mail sia aperta!
3) Alla prima lettura, se i contenuti possono far pensare ad una specifica ostilità non tanto verso la proposta, quanto verso il personaggio che l'ha fatta, la mail viene scartata manualmente da persona che deve selezionare fra le risposte dei lettori (a qualsiasi argomento) quelle che sono realmente risposte nel merito di quella faccenda lì. L'ho visto fare con i miei occhi. Non serve solo evitare che contenga parolacce, bestemmie o gravi insulti.
Personaggi come che ne so, Barbara D'Urso, Berlusconi, Balotelli, Renzi, Grillo, Fuksas, Rutelli, Spalletti, la Juventus, etc etc hanno schiere di detrattori compulsivi che li detestano, e perciò colgono la palla al balzo per vomitare contumelie e comunque giudizi di valore assoluti sulla persona, che denotano che - che cosa abbia detto o fatto in quel caso - interessa loro poco. invece si deve criticare o approvare nel merito di quella cosa lì, senza MAI allargare il discorso in termini troppo generali, mai riferirsi subito a tutto "l'andazzo globale di come vanno le cose di cui questo fatto è un'espressione": vi ignoreranno.
4) Si deve scrivere poco, dieci-venti righe a dir tanto. Più un messaggio è sintetico, chiaro, con pochi concetti in sequenza, possibilmente un minimo formale e velato di ironia, più passa. Se scrivi "io il nuovo stadio della Roma lo realizzerei rimettendo a posto lo stadio Flaminio: già c'è, è vicino alla Tangenziale ed è della taglia giusta, senza ricoprire di cemento una zona che ha già una viabilità critica" non solo non la scartano, ma ve la pubblicano in chiaro. Se fate il giro largo inziando a raccontare di quando a Tor di Valle vostro nonno vi portava a vedere le corse di cavalli e vi comprava pure la Cedrata Tassoni, di sicuro no.
NB La mia mail ai colleghi è lunghina, ma quella è personale da singolo a singolo, e pure con tre allegati (comunicato UAI, testo della L.R.23/00, testo del Reg,.Att. 8/05).
§ § § § §
...ciascuno con parole sue. Io fossi in voi (concetto, non fate copia/incolla...) non mancherei però comunque di rimarcare in qualche modo che
la proposta di Massimiliano Fuksas, a prescindere da connotazioni culturali e di gusto che possono sempre rentrare nella sfera della legittima opinione soggettiva, in fondo configura la proposta pubblica di dare suggerimenti per... realizzare qualcosa di illecito, punito dalle vigenti leggi in vigore nel Lazio: una di esse, con estrema chiarezza, vieta espressamente di indirizzare qualsivoglia fonte luminosa dal basso verso l'alto, e parimenti vieta i fari roteanti con finalità promozionale, pubblicitaria o comunque di richiamo.
Se troverete cinque minuti (non ce ne vogliono sei...) per farlo, ve ne sarò veramente grato!
Per favore, non volantini ciclostilati farneticanti anni' 70, pacata ironia, chiarezza e nervi saldi... niente punti esclamativi inutili. Scrivete di testa, non di pancia se no E' INUTILE
Ultima modifica di Valerio A. Ricciardi il 16/08/2017, 13:00, modificato 1 volta in totale.
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Re: FUKSAS sogna GRANDE fonte d' IL... la reazione UAI
Uhm interessante.
Non ne sapevo nulla.
Più che altro, si potrebbe far arrivare un altro messaggio oltre all'IL che lo rafforzerebbe: i costi dell'energia.
Bisognerebbe consumare infatti parecchia energia elettrica per sostenere tutta quella luce
Non ne sapevo nulla.
Più che altro, si potrebbe far arrivare un altro messaggio oltre all'IL che lo rafforzerebbe: i costi dell'energia.
Bisognerebbe consumare infatti parecchia energia elettrica per sostenere tutta quella luce
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- Utente Principiante
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Re: FUKSAS sogna GRANDE fonte d' IL... la reazione UAI
Hai ragione: ma così daresti l'assist per dire "ah, ma naturalmente sarebbe a costo zero, si troverebbero gli sponsors per impianto e corrente elettrica... nulla sarebbe a carico della collettività". Oppure potrebbe tentare un corner dicendo che magari pensava a dei pannelli solari per alimentarla... e in qualche modo casca in piedi. Non si deve permettere mai alla controparte di avere una scappatoia logica che gli forniamo noi. Va messo all'angolo con serena fermezza (appunto niente strilli indignatissimi da vegano che ha visto passare un abbacchio a scottadito: ci si fa solo ridere dietro).
Il VERO problema è che
1) è esteticamente e culturalmente una pessima trovata buttata lì, pacchiana, invasiva e senza senso
2) è vietata in quanto riconosciuta nociva dalle normative, astrofili o non astrofili (gi astrofili non contanooooo....)
3) non si dovrebbe veicolare una proposta illegale a priori, si confondono le idee alla gente.
Tu, la manderai la tua mail a costoro?
Pacata, puntuale, ironica e ficcante?
Il VERO problema è che
1) è esteticamente e culturalmente una pessima trovata buttata lì, pacchiana, invasiva e senza senso
2) è vietata in quanto riconosciuta nociva dalle normative, astrofili o non astrofili (gi astrofili non contanooooo....)
3) non si dovrebbe veicolare una proposta illegale a priori, si confondono le idee alla gente.
Tu, la manderai la tua mail a costoro?
Pacata, puntuale, ironica e ficcante?
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Re: FUKSAS sogna GRANDE fonte d' IL... la reazione UAI
Sto pensando a come scriverla
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- Utente Principiante
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Re: FUKSAS sogna GRANDE fonte d' IL... la reazione UAI
Posso riportarti qualche missiva di vario tenore che è stata inviata da utenti di altri fora che ho stimolato in merito, che - poiché ve le hanno postate, posso considerare di dominio pubblico.
Da astronomia.com:
Piuttosto aggressiva e da "indignado"
"Il mondo ha bisogno di Civiltà, la civiltà ha bisogno di cultura!
Questa non è cultura ne tantomeno civiltà, ma la prova schiacciante della presunzione umana di pensare di poter deturpare la natura in tutte le sue espressioni compresa quella della notte stellata di cui abbiamo perso i valori e le sue benefiche proprietà e di cui abbiamo estremo bisogno fisiologico e psicologico, che se valorizzata, questa si!
"La Notte" potrebbe essere un vero patrimonio naturalistico/turistico, perché le luci uccidono la notte e con essa le stelle che come il mare e la terra sono patrimonio dell'umanità e l'educazione, la cultura non sporca il mare non avvelena la terra non uccide le stelle!
Alessandro"
Taglio formale e ufficiale da un'associazione molto attiva:
"All'attenzione della redazione del sito "La Repubblica.it" - sua SEDE
Gentili signori,
Vi scrivo in merito all'articolo a firma Francesco Merlo che riferisce della proposta dell'architetto Massimiliano Fuksas sulla, se ho capito bene, realizzazione di un centro di irradiamento di fasci di luce multidirezionali nella nostra capitale, nella zona del Vaticano, con finalità di (così mi parrebbe di poter interpretare le intenzioni dell'autore) di promozione culturale e turistica.
Nella mia personale opinione e nel rispetto degli altrui gusti personali e culturali, ritengo che la proposta in oggetto sia di dubbio gusto estetico/pratico ed educativo per quanto attiene la gestione e valorizzazione dei cieli notturni che sempre più sono impossibili da ammirare, soprattutto per le generazioni più giovani.
Peraltro mi permetto di far notare, che nel Lazio (fortunatamente) abbiamo in vigore una legge (la n.23/2000) che con estrema chiarezza vieta espressamente di indirizzare qualsiasi fonte luminosa dal basso verso l'alto e in particolare vieta i proiettori i.e. fari roteanti o simili con finalità pubblicitaria o di promozione.
Non necessariamente ma tipicamente a seguito di segnalazione o denuncia di qualsiasi cittadino o Associazione, detta legge prevede per i VVUU competenti per territorio l'obbligo cogente di verifica, sopralluogo e qualora la segnalazione sia confermata di notificare diffida ad adempiere (definitivo spegnimento) nei confronti del trasgressore.
I VVUU non hanno ovviamente in merito margini di discrezionalità alcuna se quanto prevede la legge viene disatteso.
Qualora il problema sia più controverso - perché richiedente valutazioni quantitative (in quanto l'illecito è configurato solo se si superano determinati livelli di intensità di illuminazione, che debbono essere misurati e quantificati - come nel caso di insegne di esercizi commerciali) i VVUU si debbono preliminarmente rivolgere ai tecnici dell'ARPA /Agenzia Regionale per l'Ambiente - che intervengono prontamente dotati della strumentazione necessaria. Come già accaduto in moltissimi casi.
Ma nel caso di proiettori rivolti verso il cielo o orizzontalmente, il divieto è qualitativo ed assoluto, senza eccezioni neppure in coincidenza di manifestazioni temporanee. Non sono più ammessi, semplicemente, da ormai oltre 12 anni.
Come puntualmente avvenuto nel novembre del 2016 quando in meno di cinque giorni l'Hotel Excelsior di via Veneto fu costretto a rendere inattivo il costosissimo impianto di proiettori pubblicitari, appena inaugurato e che si poteva vedere da tutta la città, dai Castelli Romani e che creò non pochi problemi a raffinate ricerche specifiche che in quei giorni venivano effettuate dall'Osservatorio Astronomico di Frasso Sabino e da quello di Campo Catino, il maggiore del Lazio dotato del grande riflettore da 0,8 m.
Ovviamente, il non rispettare o aggirare tale legge ritengo con ogni evidenza, s.e.o., che implicherebbe anche nel caso dell'idea proposta dall'arch. Fuksas un illecito punibile
1) sia ai sensi dell'art. 4 del Regolamento di attuazione / Lazio n.8/2005 della L.R. 23/2005 (misure per il risparmio energetico ed il contenimento dell'Inquinamento luminoso)
2) che ai sensi dell'art. 23 del Codice della Strada, che mira a tutelare la concentrazione del cittadino alla guida di un veicolo proteggendola da luci, impianti pubblicitari od altri elementi che possano distoglierne l'attenzione facilitandone al contrario la possibile distrazione.
Trovo perciò quantomeno bizzarro che La Repubblica abbia ospitato con tanto rilievo, tramite l'articolo del sig. Merlo, una iniziativa che se si tentasse di tradurre in pratica incorrerebbe - posso garantirglielo, gli esposti e le denunce proverrebbero dalle MOLTE associazioni di astrofili e dagli SVARIATI osservatori astronomici principali presenti nel Lazio oltre che da singoli cittadini - negli strali della legge senza possibilità di prosieguo dell'attività, e con inutile dispendio di denaro (pubblico o privato?) ed energie degne certamente di miglior causa.
Sperando che la mia mail può essere di aiuto nella salvaguardia e nella tutela di un bene ormai riconosciuto non più solo dalla comunità scientifica come comune e patrimoniale degli esseri umani, il cielo notturno appunto, conto su una vostra pronta risposta e nelle more Vi saluto cordialmente:
Antonio etc etc Giarrusso
Presidente | Gruppo Astrofili etc etc"
dal forum astrofili.org:
Abbastanza scocciato senza toni apocalittici:
"Ho letto sulle vostre pagine un articolo che presentava il "favoloso" progetto di un famoso architetto per sparare sui cieli della Città eterna, potenti fasci luminosi in stile Metropolis di Fritz Lang o peggio ancora evocando i fari dell'antiaerea durante i bombardamenti alleati dell'ultima guerra... vi inviterei a completare l'articolo, non in quanto a giudizi estetici o di opportunità, ma in quanto alla legalità, poiche ciò che si prospetta è espressamente vietato dalle leggi vigenti e non mi pare proprio dignitoso né opportuno, pubblicizzare acriticamente un progetto illegale, solo perché è sostenuto dal potere economico-mediatico che ha devastato il Bel Paese.
Se il vostro intento è INFORMARE allora, senza la precisazione che tale progetto è contro le leggi vigenti, tale articolo non informa ma piuttosto pubblicizza qualcosa da "vendere" e tenta di "vendere" un prodotto fuorilegge.
Distinti Saluti, ecc ecc"
Ironica e ad un tempo propositiva:
" "Invito i lettori a indicare il punto dal quale partire e a disegnare questi raggi di luce bianca. Così chiunque saprà che, seguendo la luce, troverà qualcuno che lo accoglierà”
Ecco, vogliate essere così gentili da illustrare la mia idea allo stimatissimo architetto: un bel fascio di luce bianca che partendo da casa mia, possa giungere alla sua camera da letto, così che seguendo la luce, nel dormiveglia, possa trovare me ad accoglierlo… sarei ben contento di mostrare all’illuminato Fuksas l’incanto di un cielo lucente di stelle e rischiarato dalla Luna, di una Via Lattea che lontana dai centri abitati, ancora riempie gli occhi e l’anima più di mille pacchiane, costose ed inutili luci sparate in aria senza un perché.
Lasciamo che sia il Creato a stupirci, senza deturparlo ulteriormente con idee di dubbio gusto che oltretutto vanno a cozzare con le leggi con le quali nel Lazio è regolamentato l’argomento inquinamento luminoso.
In quanto a voi dello staff di Repubblica, spero che in futuro vogliate proporre “giochi” più eco-sostenibili e culturalmente apprezzabili.
Cordialmente ecc...ecc..."
A me, detto fra noi, a parte quella "istituzionale" di un'Associazione che prende posizione in via più formale come ha fatto Di Sora, quella che piace di più e penso lasci il segno più persistente è l'ultima.
Da astronomia.com:
Piuttosto aggressiva e da "indignado"
"Il mondo ha bisogno di Civiltà, la civiltà ha bisogno di cultura!
Questa non è cultura ne tantomeno civiltà, ma la prova schiacciante della presunzione umana di pensare di poter deturpare la natura in tutte le sue espressioni compresa quella della notte stellata di cui abbiamo perso i valori e le sue benefiche proprietà e di cui abbiamo estremo bisogno fisiologico e psicologico, che se valorizzata, questa si!
"La Notte" potrebbe essere un vero patrimonio naturalistico/turistico, perché le luci uccidono la notte e con essa le stelle che come il mare e la terra sono patrimonio dell'umanità e l'educazione, la cultura non sporca il mare non avvelena la terra non uccide le stelle!
Alessandro"
Taglio formale e ufficiale da un'associazione molto attiva:
"All'attenzione della redazione del sito "La Repubblica.it" - sua SEDE
Gentili signori,
Vi scrivo in merito all'articolo a firma Francesco Merlo che riferisce della proposta dell'architetto Massimiliano Fuksas sulla, se ho capito bene, realizzazione di un centro di irradiamento di fasci di luce multidirezionali nella nostra capitale, nella zona del Vaticano, con finalità di (così mi parrebbe di poter interpretare le intenzioni dell'autore) di promozione culturale e turistica.
Nella mia personale opinione e nel rispetto degli altrui gusti personali e culturali, ritengo che la proposta in oggetto sia di dubbio gusto estetico/pratico ed educativo per quanto attiene la gestione e valorizzazione dei cieli notturni che sempre più sono impossibili da ammirare, soprattutto per le generazioni più giovani.
Peraltro mi permetto di far notare, che nel Lazio (fortunatamente) abbiamo in vigore una legge (la n.23/2000) che con estrema chiarezza vieta espressamente di indirizzare qualsiasi fonte luminosa dal basso verso l'alto e in particolare vieta i proiettori i.e. fari roteanti o simili con finalità pubblicitaria o di promozione.
Non necessariamente ma tipicamente a seguito di segnalazione o denuncia di qualsiasi cittadino o Associazione, detta legge prevede per i VVUU competenti per territorio l'obbligo cogente di verifica, sopralluogo e qualora la segnalazione sia confermata di notificare diffida ad adempiere (definitivo spegnimento) nei confronti del trasgressore.
I VVUU non hanno ovviamente in merito margini di discrezionalità alcuna se quanto prevede la legge viene disatteso.
Qualora il problema sia più controverso - perché richiedente valutazioni quantitative (in quanto l'illecito è configurato solo se si superano determinati livelli di intensità di illuminazione, che debbono essere misurati e quantificati - come nel caso di insegne di esercizi commerciali) i VVUU si debbono preliminarmente rivolgere ai tecnici dell'ARPA /Agenzia Regionale per l'Ambiente - che intervengono prontamente dotati della strumentazione necessaria. Come già accaduto in moltissimi casi.
Ma nel caso di proiettori rivolti verso il cielo o orizzontalmente, il divieto è qualitativo ed assoluto, senza eccezioni neppure in coincidenza di manifestazioni temporanee. Non sono più ammessi, semplicemente, da ormai oltre 12 anni.
Come puntualmente avvenuto nel novembre del 2016 quando in meno di cinque giorni l'Hotel Excelsior di via Veneto fu costretto a rendere inattivo il costosissimo impianto di proiettori pubblicitari, appena inaugurato e che si poteva vedere da tutta la città, dai Castelli Romani e che creò non pochi problemi a raffinate ricerche specifiche che in quei giorni venivano effettuate dall'Osservatorio Astronomico di Frasso Sabino e da quello di Campo Catino, il maggiore del Lazio dotato del grande riflettore da 0,8 m.
Ovviamente, il non rispettare o aggirare tale legge ritengo con ogni evidenza, s.e.o., che implicherebbe anche nel caso dell'idea proposta dall'arch. Fuksas un illecito punibile
1) sia ai sensi dell'art. 4 del Regolamento di attuazione / Lazio n.8/2005 della L.R. 23/2005 (misure per il risparmio energetico ed il contenimento dell'Inquinamento luminoso)
2) che ai sensi dell'art. 23 del Codice della Strada, che mira a tutelare la concentrazione del cittadino alla guida di un veicolo proteggendola da luci, impianti pubblicitari od altri elementi che possano distoglierne l'attenzione facilitandone al contrario la possibile distrazione.
Trovo perciò quantomeno bizzarro che La Repubblica abbia ospitato con tanto rilievo, tramite l'articolo del sig. Merlo, una iniziativa che se si tentasse di tradurre in pratica incorrerebbe - posso garantirglielo, gli esposti e le denunce proverrebbero dalle MOLTE associazioni di astrofili e dagli SVARIATI osservatori astronomici principali presenti nel Lazio oltre che da singoli cittadini - negli strali della legge senza possibilità di prosieguo dell'attività, e con inutile dispendio di denaro (pubblico o privato?) ed energie degne certamente di miglior causa.
Sperando che la mia mail può essere di aiuto nella salvaguardia e nella tutela di un bene ormai riconosciuto non più solo dalla comunità scientifica come comune e patrimoniale degli esseri umani, il cielo notturno appunto, conto su una vostra pronta risposta e nelle more Vi saluto cordialmente:
Antonio etc etc Giarrusso
Presidente | Gruppo Astrofili etc etc"
dal forum astrofili.org:
Abbastanza scocciato senza toni apocalittici:
"Ho letto sulle vostre pagine un articolo che presentava il "favoloso" progetto di un famoso architetto per sparare sui cieli della Città eterna, potenti fasci luminosi in stile Metropolis di Fritz Lang o peggio ancora evocando i fari dell'antiaerea durante i bombardamenti alleati dell'ultima guerra... vi inviterei a completare l'articolo, non in quanto a giudizi estetici o di opportunità, ma in quanto alla legalità, poiche ciò che si prospetta è espressamente vietato dalle leggi vigenti e non mi pare proprio dignitoso né opportuno, pubblicizzare acriticamente un progetto illegale, solo perché è sostenuto dal potere economico-mediatico che ha devastato il Bel Paese.
Se il vostro intento è INFORMARE allora, senza la precisazione che tale progetto è contro le leggi vigenti, tale articolo non informa ma piuttosto pubblicizza qualcosa da "vendere" e tenta di "vendere" un prodotto fuorilegge.
Distinti Saluti, ecc ecc"
Ironica e ad un tempo propositiva:
" "Invito i lettori a indicare il punto dal quale partire e a disegnare questi raggi di luce bianca. Così chiunque saprà che, seguendo la luce, troverà qualcuno che lo accoglierà”
Ecco, vogliate essere così gentili da illustrare la mia idea allo stimatissimo architetto: un bel fascio di luce bianca che partendo da casa mia, possa giungere alla sua camera da letto, così che seguendo la luce, nel dormiveglia, possa trovare me ad accoglierlo… sarei ben contento di mostrare all’illuminato Fuksas l’incanto di un cielo lucente di stelle e rischiarato dalla Luna, di una Via Lattea che lontana dai centri abitati, ancora riempie gli occhi e l’anima più di mille pacchiane, costose ed inutili luci sparate in aria senza un perché.
Lasciamo che sia il Creato a stupirci, senza deturparlo ulteriormente con idee di dubbio gusto che oltretutto vanno a cozzare con le leggi con le quali nel Lazio è regolamentato l’argomento inquinamento luminoso.
In quanto a voi dello staff di Repubblica, spero che in futuro vogliate proporre “giochi” più eco-sostenibili e culturalmente apprezzabili.
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Re: FUKSAS sogna GRANDE fonte d' IL... la reazione UAI
Grazie da parte mia! Son certo che ci avrai saputo fare.
Ho ricevuto una mail interessante e molto cordiale ed educata dall'autore dell'intervista, che non conosco personalmente, il quale mi ha ringraziato per la segnalazione e per il poco ma selezionato materiale (Legge e Regol.Att.) che gli ho mandato, la dichiarazione OACC e la mia mail "diplomatica" l'aveva già.
Se ne evince che non era sostanzialmente edotto del problema, cosa comunissima,
e mi ha fatto serenamente notare che (non ha torto) non era granché preoccupato delle affermazioni di Fuksas trattandosi non ancora di un progetto ma solo di un disegno, di idee e visioni; e che in fin dei conti è vietato consumare droga, non disegnarla. L'intervista è stata comunque tolta dalla home page dove sembrava "inchiodata", è reperibile ancora col link o la si può trovare, cercandola, nella sezione cultura sul sito.
Lo spunto più interessante che resta, IMHO è quello relativo all'opportunità o meno di cogliere occasioni che si possono presentare per comunicare il tema dell'IL anche quando non si è ancora di fronte oggettivamente ad una violazione o comunque un fatto tangibile palesemente negativo; c'è chi dice che non bisogna mai fasciarsi la testa prima di essersela rotta; io di massima se ci può essere un buon ritorno di visibilità sono favorevole, purché la comunicazione sia efficacemente misurata e non declinata con toni millenaristi che l'esperienza insegna essere controproducenti per qualunque causa
Di certo il problema dell'IL in direzione del grande pubblico ed anche delle ramificazioni più marginali delle autorità competenti è per sua natura assai difficile da comunicare.
Forse solo gli aspetti connessi al risparmio energetico ed agli importanti sprechi connessi al cattivo utilizzo della luce sono argomenti - se argomentati - davvero spendibili; le recenti novità circa gli affetti sull'alterazione dell'impollinazione con ricadute sulla produzione agricola potrebbero costituire uno spunto realmente utile. Gli aspetti culturali in questa fase della storia da noi ahimé riscuotono in generale ben modesta attenzione, figuriamoci le esigenze degli astrofili.
Questa questione di Fuksas può comunque dirsi chiusa,
non ha senso insistere ulteriormente su una cosa tanto immateriale come dei pensieri in libertà in un intervista...
lo spunto c'è stato, è stato sfruttato, più di tanto... gli daremmo troppa importanza.
Gli abbiamo detto "aripijate" (per i non romani: torna in te in dialetto romanesco), va bene così.
Ho ricevuto una mail interessante e molto cordiale ed educata dall'autore dell'intervista, che non conosco personalmente, il quale mi ha ringraziato per la segnalazione e per il poco ma selezionato materiale (Legge e Regol.Att.) che gli ho mandato, la dichiarazione OACC e la mia mail "diplomatica" l'aveva già.
Se ne evince che non era sostanzialmente edotto del problema, cosa comunissima,
e mi ha fatto serenamente notare che (non ha torto) non era granché preoccupato delle affermazioni di Fuksas trattandosi non ancora di un progetto ma solo di un disegno, di idee e visioni; e che in fin dei conti è vietato consumare droga, non disegnarla. L'intervista è stata comunque tolta dalla home page dove sembrava "inchiodata", è reperibile ancora col link o la si può trovare, cercandola, nella sezione cultura sul sito.
Lo spunto più interessante che resta, IMHO è quello relativo all'opportunità o meno di cogliere occasioni che si possono presentare per comunicare il tema dell'IL anche quando non si è ancora di fronte oggettivamente ad una violazione o comunque un fatto tangibile palesemente negativo; c'è chi dice che non bisogna mai fasciarsi la testa prima di essersela rotta; io di massima se ci può essere un buon ritorno di visibilità sono favorevole, purché la comunicazione sia efficacemente misurata e non declinata con toni millenaristi che l'esperienza insegna essere controproducenti per qualunque causa
Di certo il problema dell'IL in direzione del grande pubblico ed anche delle ramificazioni più marginali delle autorità competenti è per sua natura assai difficile da comunicare.
Forse solo gli aspetti connessi al risparmio energetico ed agli importanti sprechi connessi al cattivo utilizzo della luce sono argomenti - se argomentati - davvero spendibili; le recenti novità circa gli affetti sull'alterazione dell'impollinazione con ricadute sulla produzione agricola potrebbero costituire uno spunto realmente utile. Gli aspetti culturali in questa fase della storia da noi ahimé riscuotono in generale ben modesta attenzione, figuriamoci le esigenze degli astrofili.
Questa questione di Fuksas può comunque dirsi chiusa,
non ha senso insistere ulteriormente su una cosa tanto immateriale come dei pensieri in libertà in un intervista...
lo spunto c'è stato, è stato sfruttato, più di tanto... gli daremmo troppa importanza.
Gli abbiamo detto "aripijate" (per i non romani: torna in te in dialetto romanesco), va bene così.
Re: FUKSAS sogna GRANDE fonte d' IL... la reazione UAI
Di Fuksas non c'è da meravigliarsi, visto l'inutile dispendioso ed abbandonatissimo lucimostro che porta il suo nome: è ancora recintato da cantiere, ha aumentato il dissesto di bilancio di RomaCapitale per altri trentanni e già casca a pezzi, costa un magnate russo affittarlo, l'acustica è da soffogotto, la "nuvola" di luce che promana h24 (trasparente 5 lati su 6) da visione a Medjugorje. Per non parlare della "Lama", sedicente albergo grattacielo che pare la Lastra di 2001 Odissea nello Spazio, ancora completamente vuoto e senza cessi (ma chi potrebbe aver il coraggio di andarci? Chi si deve buttare dall'ultimo piano), che però da ventanni rompe l'anima agli autobus ed al traffico avendo dimezzato il lume di Viale Europa (leggi: 18.000 transiti quotidiani, per oltre 34.000 persone/die. Praticamente l'1% dell'intera città passa da lì....)
Ammazza che intelligenza urbanistica, archistars, rutelli,veltroni, marini, renzi e virginii variii...
Tanto paga Pantalone=Eur SpA Società per Appalti magnamagna, sotto permanente rischio fallimento/90%MEF10%RomaCapitale.
Altro che abusivismo del terremoto ad Ischia (ce n'è moltissimo di più a Capri e tutta la penisola sorrentina, piuttosto. Ma quelli non si toccano...), bisognerebbe abbatterlo al più presto, piantarci un albero per ogni incendio di questa estate e restituire l'EUR ai romani.
Un archistar non è altro che un fottutissimo disegnatore di ecoscandali con cui altri faranno soldi e voti: non a caso quella "nuvola" mangiasoldi fu inaugurata da Sindaca e Capo del Governo in pieno flirt autunnale, alla luce fuorilegge di decine di fari roteanti rivolti verso il cielo.
Più preoccupante il Merlo, che pur di farsi staccare il lauto assegno di ferragosto ha dato così grande spazio e rilievo ad una immensa mole di vere e proprie cazzate estive.
Con questa gentaglia mangiapane ad uffo le parole non bastano più.
Ammazza che intelligenza urbanistica, archistars, rutelli,veltroni, marini, renzi e virginii variii...
Tanto paga Pantalone=Eur SpA Società per Appalti magnamagna, sotto permanente rischio fallimento/90%MEF10%RomaCapitale.
Altro che abusivismo del terremoto ad Ischia (ce n'è moltissimo di più a Capri e tutta la penisola sorrentina, piuttosto. Ma quelli non si toccano...), bisognerebbe abbatterlo al più presto, piantarci un albero per ogni incendio di questa estate e restituire l'EUR ai romani.
Un archistar non è altro che un fottutissimo disegnatore di ecoscandali con cui altri faranno soldi e voti: non a caso quella "nuvola" mangiasoldi fu inaugurata da Sindaca e Capo del Governo in pieno flirt autunnale, alla luce fuorilegge di decine di fari roteanti rivolti verso il cielo.
Più preoccupante il Merlo, che pur di farsi staccare il lauto assegno di ferragosto ha dato così grande spazio e rilievo ad una immensa mole di vere e proprie cazzate estive.
Con questa gentaglia mangiapane ad uffo le parole non bastano più.
Guardare all'Infinito, agire nel Finito
Alzare la testa, allargare il pensiero
serastrof@yahoo.it per un'astrofilia popolare e di massa
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